10° Ravasio: Che spettacolo!

10 ° Ravasio: “che spettacolo”
Chi di voi è già “ uno dell’uno” forse è anche un poco stanco delle comunicazioni a sfondo romantico e riflessivo, ma quando si tratta di Ravasio è più forte di me, quindi anche quest’anno, dovrete sorbirvi le mie elucubrazioni.
Siamo partiti 10 anni fa con una frase presa da un libro di montagna che diceva “ se mi chiedi perché faccio queste cose significa che non sei in grado di comprendere la mia risposta “ e ,attraverso l’etimologia della parola “Ricordare (ritornare con il cuore )”, siamo arrivati per la decima edizione a : “che spettacolo!” Non riesco a definire in altro modo quello che sto vivendo. Il primo elenco di concorrenti poteva essere scritto su un post it e i nomi erano quelli di mio fratello, del cognato di Ester e di pochi amici che probabilmente incapaci di dirmi di no hanno reso possibile la prima edizione del Ravasio,a loro va il mio ringraziamento perché senza le prime 6 coppie oggi non saremmo qui a festeggiare una manifestazione in cui ho sempre creduto molto e che mi ha dato ancor di più. Ieri sera, nello scorrere l’elenco dei “concorrenti”, ci siamo accorti che poteva benissimo essere l’elenco delle persone da invitare alla festa del nostro compleanno, non è cambiato molto dalla prima edizione sono solo aumentati gli amici che hanno deciso di condividere con noi questo momento, l’elenco ora è scritto su un grande foglio ma lo spirito della gara non è cambiato. Nella cucina di casa scorrevamo i nomi associandoli a ricordi ed emozioni… Fabio e Franco, quelli che alla loro prima edizione sono partiti 30 minuti dopo per non alzarsi presto; Mario, per il quale facciamo un tifo scatenato mentre lui, silenzioso e un poco schivo, seppur sicuramente forte, per ben due volte ha dovuto rinunciare a correre sulla diga ma ha comunque vissuto la manifestazione sino alla fine contribuendo alla sua riuscita; Cristiano, come possiamo pensare a lui solo come ad un concorrente? Osvaldo iscritto in un giorno … fantastico! Voglio proprio vederlo correre su quella diga! Gianpaolo, che arrivando al traguardo ha detto in ginocchio: “solo perché è il Ravasio altrimenti mi sarei fermato!”, Gian con i suoi occhi lucidi e ancora Claudio,Matteo,Alex, Alberto,Ivo ……… tutti nomi con una storia da Numero Uno e poi i nuovi nomi con il dubbio sul fatto che abbiano ben capito cosa vengono a fare, la voglia di conoscerli e di condividere anche con loro le emozioni e i ricordi del sentiero N°1, la voglia di vedere anche nei loro occhi la diga del Garibaldi.


Grazie, grazie a tutti per averci voluto ancora una volta aiutare a commemorare Paolo e con lui a rinnovare il ricordo di chi vive ormai solo nei nostri cuori ma che, sono convinto, ci aspetti sul Poia, sul Lunedì e sulla mitica diga.
Voi siete il Ravasio, voi costruite lo spettacolo e le emozioni; noi vi consegniamo un libro bianco che voi, passo dopo passo, riempite di immagini e di motivazioni. Grazie per la dimostrazione di amicizia e di fiducia e … che sia uno spettacolo!
NOTE TECNICHE
A chi fa l’uno per la prima vota vorrei chiarire alcuni aspetti di questa manifestazione. Come organizzatori ci mettiamo veramente tutto il nostro impegno, ma non siamo “professionisti” quindi imprecisioni e piccoli disguidi li mettiamo sicuramente in conto. Senza la vostra collaborazione non riusciremmo a concludere la gara in allegria, pertanto teniamo a sottolineare l’importanza del rispetto delle seguenti indicazioni :
CANCELLETTI Non vogliamo nessuno sul percorso di notte; il sentiero non è attrezzato per poter essere effettuato in notturna. “Mi tolgo il numero e continuo fuori gara”, non è un comportamento per noi accettabile perché costringe i volontari del soccorso a continuare il presidio dei passaggi più pericolosi mettendo a rischio anche la loro incolumità.
SOSPENSIONE DELLA GARA Se l’organizzazione decide di fermare la gara è perché le condizioni sono veramente proibitive e continuare significherebbe mettere a repentaglio la vostra sicurezza e quella di quanti si prestano volontariamente a farvi assistenza, chiediamo quindi che l’eventuale sospensione venga accettata.


MATERIALE OBBLIGATORIO La pelle è vostra, la responsabilità nostra! Chiediamo pertanto di rispettare seriamente le prescrizioni relative al materiale. In caso d’infortunio, se le condizioni meteo permettono il volo dell’elicottero, il tempo minimo di intervento è di 30/40 minuti, in caso di maltempo può diventare anche di alcune ore. Non crediamo che qualche etto di materiale possa rovinare la vostra performance, bensì che possa essere essenziale in caso di sosta forzata.
CANCELLETTO DEL PRUDENZINI Se qualcuno ha pensato: “la provo in un giorno ed eventualmente mi fermo al Prudenzini” , sappia che nel rifugio non c’è posto pertanto, ai concorrenti che si ritireranno, potrà essere chiesto di scendere in località Fabrezza da dove saranno trasportati sino a Breno. Non possiamo garantire il pernottamento nel rifugio Prudenzini.
MATERIALE TRASPORTATO Il trasporto degli zaini avviene con un volo di elicottero che può trasportare fino a 600 kg pertanto gli zaini “modello spedizione sull’Everest” verranno lasciati a terra; zaino massimo 6/7 kg . L’organizzazione garantisce il trasporto degli zaini da Bazzena al Garibaldi. In caso di ritiro di un concorrente lo zaino sarà portato dall’organizzazione presso la sede del CAI Brescia. Eventuali spedizioni saranno a carico del destinatario.
RIENTRO DAL GARIBALDI Da dove finisce la gara al pulmino messo a disposizione dell’organizzazione per rientrare a Breno, ci sono circa due ore di discesa. I mezzi vi aspettano a Temù; la strada sterrata che da malga Caldea arriva a Temù (circa 3 km) dovrete farla a piedi o in autostop etc (evitate mugugnii di dissenso, siete atleti camminate)
LA GARA Se volete semplicemente partecipare ad una gara forse avete sbagliato manifestazione. Il Ravasio non è una gara ma un’esperienza nella quale le capacità di resilienza hanno sicuramente una valenza assolutamente maggiore rispetto alla forza fisica. Il Ravasio lo si finisce con la testa e con il cuore non solo con le gambe: dodici ore passate con le ginocchia in bocca e con appoggi instabili rendono i 50 km piuttosto lunghi. Le misure di distanza e dislivelli sono ORIENTATIVE e RELATIVE : la lunghezza della gara è quella che divide il piazzale del Bazzena dal piazzale del Garibaldi e i dislivelli sono quelli necessari a salire sul Blumone, sulla bocchetta Brescia,sul passo d’Avolo, sul Poia, sul Miller, sul Premassone e sul lunedì. Quando vedrete Ester e Paola vuol dire che siete arrivati, a quel punto non avrete fatto chilometri o dislivelli che resteranno solo dati statistici, ma avrete semplicemente FATTO L’UNO CON QUELLI DELL’UNO
Il percorso è tracciato per gli escursionisti ed in alcuni tratti si deve prestare un minimo di attenzione in particolare sulla morena cercate sempre i segni non fidatevi dell’istinto, se non vedete un segno ripercorrete il sentiero a ritroso sino ad un segno e ricercate il successivo.
Detto ciò Paolo,Gigi,Francesco,Ester e Paola vi aspettano sabato mattina alle 4.45 sul piazzale del rifugio Bazzena per dare inizio allo Spettacolo del Ravasio.
ELENCO PARTECIPANTI
Giraldo Gabriele
Buzzi Dante
Saggese Arturo
Inverardi Giovanni
Gottardi Luciano Renato
Porta Maurizio
Cipollina Gianni
Ravelli Mauro
Capretti Silvio
Breda Francesco
Bonzanini Domenico
Bergomi Luciano
Ghedi Osvaldo
Marchioro Gabriele
Chimini Andrea
Rizzini Roberto
Belleri Giovanni
Borgognoni Michele
Civini Giovanni
Rizzini Lucilla
Lancelotti Stefano
Berto Matteo
Rocca PierEugenio
Peli Gianni
Fontana Gianpaolo
Gironi Andrea
Bresciani Paolo
Peli Patrik
Moschini Cristiano
Cortinovis Matteo
Busi Damiano
Cottali Danilo
Copeta Alex
Tanzini Andrea
Weaver Angela
Morzenti Nicola
Gorgaini Cristiano
Prandelli Franco
Pagani Luigi
Scotti Giovanni
Bosio Alberto
Melchiorri Marco
Bolpagni Herivan
Massa Luigi
Profeta Isaia
Dell'Utri Marcella
Ziliani Fausto
Boldori Lucilla
Arrighi Elio
Albini Stefano
Danesi Angelo
Piloti Gabriele
Civettini Angelo
Lanfredi Sergio
Boglioni Fulvio
Piloti Eugenio
Tomasoni Stefano
Visintin Lorenza
Epicoco Davide
Angella Maurizio
Bertoni Giovanni
Saccardo Carlo
Castegnati Angiolino
Angella Diego
Damiani Guido
Bernardi Renzo
Frugoni Enrico
Mombelli Michele
Scalvini Maurizio
Bressanelli Ivan
Bodei Mauro
Greco Maria Raffaella
Stagnoli Mario
Bani Franco
Lorenzoni Alberto
Perilli Claudio
Danesi Gianfranco
Cristini Fabio
Minola Andrea
Turrini Alberto
Brera Molinaro Rosalba
Ivo Codenotti
Mazeti Marco
Dotti Stefano
Modonesi Enrico
Borlini Maurizio
Marchese Carlo
Ballini Bruno
Berardi Antonio
Gavazzi Pierangelo
Guindani GianPaolo
Pagliari Andrea
Angeli Mauro
Pasinelli daniele
Pedraccini Valter
Pagliari Sergio
Corba Alberto
Michelini matteo
Alberti Alberto
Sofia Giugni
Scarpari Ivan
Spedicato Stefano
Beschi Gian
Veronica Melzani
Lagorio Aldo
Covelli Carlo
Ghidinelli Marco
Matteo Bertoli
Castegnati Claudio
Messina Paolo
Urbano Giuseppe
Marco Mereghetti
Ivo Codenotti
Baiguera Domenico
Armanasco Alessio
Cacciatti Emanuele
Di Nonno Costanzo
Gnutti Manuel
Damiani Mauro
Bolgiani Riccardo
Zanini Massimo
Ersego Franco
Pontoglio Claudio
Messa Giampietro
Casati Massimo
Tusi Sergio
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